domenica 13 gennaio 2013

Assemblarsi un rullante ...anzi due!!

di Rino Cavalli

Un giorno Fabrizio (batteria&batteristi) mi propose un fusto in acero per assemblarmi un rullante. Vista l'opportunità, lui che già aveva avuto esperienze nel produrre rullanti, aveva deciso di prenderne uno da 6,5" e, se ne avessi preso uno anch'io, mi avrebbe aiutato guidandomi con tutti i suggerimenti del caso per poter realizzare un rullante al meglio delle mie possibilità. L'idea fu interessante e, visto che lo spessore del fusto da lui proposto corrispondeva esattamente a ciò che cercavo in quel momento, accettai immediatamente. Potevo scegliere fra due profondità: 5" e 6,5"; li presi entrambi :-)
L'esperienza l'ho condivisa con la nostra Elisabeth (batteria&batteristi) che prese un fusto da 6,5".

fusti grezzi
L'avventura era iniziata! I fusti arrivarono pochi giorni dopo. Non vedevo l'ora di veder realizzati questi rullanti e poterli finalmente suonare! Pensai che in molte culture non occidentali un musicista non è considerato tale finché non si sia costruito lo strumento che suonerà.
Finalmente arrivò il momento di progettarli. Contattai Elisabeth, che in quel periodo era lontana da casa per studi, e via Skype decidemmo come e quando realizzarli.  Lei decise che gli hardware dovevano essere degni di una rocker quindi la scelta cadde su un design semplice di color nero. Anche io decisi per un design semplice, ma sicuramente avrei evitato il nero, quindi il classico cromato per uno e gold-plated per l'altro facevano al caso mio. Una volta scelti gli hardware, abbiamo ordinato tutto quello che ci serviva in uno store in Germania.

fusti appena laccati e
lasciati ad asciugare
L'allineamento dei bordi era la prima fase. Il punto di appoggio delle pelli è fondamentale per il suono che produrrà il rullante. Un taglio a 30° o arrotondato conferiscono un maggiore controllo degli overtones, tipico dei rullanti vintage. Un taglio a 45° invece, da un suono più moderno e ricco di armoniche.
Nel caso di questi fusti, il taglio era già presente: 45°, ma ovviamente ancora grezzo. Visto che ho dovuto fare tutto a mano libera, la mia scelta si orientò quindi verso un 45° ma leggermente arrotondato. La fase successiva era la laccatura del fusto.

fusto pronto per essere segnato
Un volta superate queste prime due fasi, abbiamo segnato tutti i punti dove avremmo dovuto forare per applicarci le parti meccaniche, proteggendo i fusti con del nastro adesivo di carta.
Nel frattempo, sono arrivati gli hardware dalla Germania... "Cavolo, qui c'è un errore!!" Nel pacco, una coppia di cerchi (hoops) era sbagliata. Forse non ci siamo capiti bene. Lo store sembra essere piccolo ed a gestione famigliare (ma potrei sbagliarmi); probabilmente qualche equivoco è nato dal fatto che lo scambio di email fatto per l'ordine erano in inglese anzichè nella lingua madre di una delle due parti.

hardware
Da lì cominciò uno scambio di emails fino al raggiungimento dell'accordo che mi avrebbero mandato i cerchi giusti senza ulteriori spese.
Finalmente avevamo tutto il necessario e potevamo procedere con la foratura dei fusti. Per questa fase ci serviva un trapano a colonna. Chiesi a Federico (chitarrista dei Bakiba) se potevamo utilizzare la sua cantina e i suoi attrezzi. La risposta fu affermativa. Federico era divertito dal nostro entusiasmo e al contempo incuriosito dal nostro progetto.

Decidemmo per un sabato di febbraio. Elisabeth e io raggiungemmo casa sua alla mattina. Preparammo la cantina, il trapano a colonna e il tavolo da lavoro. Federico fu molto ospitale e non mancarono i suoi ottimi suggerimenti; la sua fama di "sventratore/modificatore" di chitarre lo precede... :-)
Tra una chiacchiera e l'altra, si era già fatta l'ora di pranzo. L'appuntamento fu rinnovato al primo pomeriggio. Saremmo entrati nel vivo dell'avventura. Pranzai velocemente e passai a prendere Elisabeth a casa sua per poi raggiungere nuovamente casa di Federico.

paura di sbagliare ...
Si comincia!! E' giunto il momento di fare il primo foro... "Aiuuutoooo.... spero di non sbagliare, altrimenti son guai!"
Dopo le prime incertezze, ormai ero in ballo... "quel che viene, viene" mi dissi. In fin dei conti era un esperimento. Anche se fosse andato tutto storto, avevo comunque un secondo fusto su cui aggiustare il tiro o, alla peggio, per il poco che costava, avrei sempre potuto farmi mandare un fusto nuovo... ma la fortuna fu dalla parte giusta :-)
Elisabeth sembrò invece più sicura quando venne il momento di forare il suo futuro tamburo...
Nonostante qualche piccolo inconveniente di percorso, dovuti alla mancanza di esperienza e di attrezzature professionali, il lavoro giunse a termine con soddisfazione.

Dopo la foratura venne il momento di una nuova passata di lacca per proteggere il legno anche all'interno dei fori e sulle ulteriori levigature (snare-bed). Aspettando che la lacca si asciugasse, Federico e moglie ci invitarono su in casa per un buon caffè al caldo.
"Uhm, ottimo il caffè, ci voleva proprio! Grazie"; quattro chiacchiere sulle aspettative a lavoro ultimato e poi di nuovo giù in cantina per verificare che si fosse asciugata l'ultima mano di lacca.
Sembrò tutto a posto, risistemammo la cantina come l'avevamo trovata alla mattina, prendemmo i nostri fusti e ci dirigemmo in un altro ambiente piu caldo.

pronti per essere assemblati
Si era fatta sera, era tutto il giorno che lavoravamo ma il "traguardo" ormai era vicino. Era il momento di assemblare il tutto e poi finalmente provare le nostre creazioni :-)
Da quel momento in poi, fu quasi come giocare con il Lego... L'impazienza e l'eccitazione aumentavano ad ogni meccanica fissata, non vedevamo l'ora di poterli suonare, ma.... "nooooo...... un foro è sbagliato!!!" accidenti, era stata presa male una misura. Bisognava farne uno nuovo a misura giusta. Chiamai Federico per poter utilizzare nuovamente il suo trapano a colonna. Lui disse che non c'era problema e di raggiungerlo un po' più tardi. Ne approfittammo per andare a mangiare una pizza lì vicino e poi ci saremmo diretti nuovamente a casa di Federico. Gli rubammo solamente pochi minuti e poi di nuovo via ad assemblarli.

 
in fase di montaggio
 
Eli assembla il suo rullante













Conclusioni:
il primo è finito
E' stata un bellissima giornata. A conti fatti, mi sono reso conto che la progettazione e la lavorazione erano la parte più bella e divertente di questo progetto. Non ci sono parole per descrivere l'eccitazione nel veder prendere forma una propria creazione, in compagnia e con la complicità di chi condivide la stessa passione.
La fortuna è stata dalla nostra parte, nonostante qualche piccolo inconveniente di percorso, i rullanti suonano bene e restituiscono molte soddisfazioni. Insomma abbiamo avuto quella che si chiama "la fortuna del principiante"!!  
Ringrazio di cuore Elisabeth per aver condiviso con me questa splendida avventura; Fabrizio per essere stato l'artefice di tutto questo, per averci guidati e per i preziosissimi consigli che ci ha dato nonostante la grande distanza geografica; ed infine, ma altrettanto importante, Federico per la disponibilità e la pazienza.

rullanti pronti per essere suonati! - febbraio 2011 -


original: http://batteristico.blogspot.it/2012/12/assemblarsi-un-rullante-anzi-due.html


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